Di Marco Gallo
Parte terza
I costi di ricarica alle colonnine sono uno degli aspetti che creano più confusione a chi si approccia alle BEV, ma confondono addirittura numerosi possessori, che siano nuovi o con più esperienza. Tramite una breve analisi cercherò di rendere più chiaro e comprensibile uno dei fattori che più frena dall’acquisto e genera la cosiddetta “ansia da ricarica”.
I costi, confrontati con quelli di un’auto tradizionale
L’aspetto forse più importante della ricarica è quello economico: è uno dei principali fattori nel processo di considerazione dell’acquisto di un’auto elettrica.
La premessa è che superato il più alto costo iniziale di acquisto dell’auto, un’auto elettrica ha spese di manutenzione e di ricarica (se caricata a casa) minime rispetto alle altre alimentazioni, ma l’argomento verrà trattato in un successivo articolo.
Mentre la ricarica a casa è di gran lunga più economica rispetto a benzina e gasolio (oscillando da circa ⅓ del costo se si ha una tariffa elettrica in bolletta conveniente, a circa la metà con una tariffa più alta: come pagare il gasolio tra 0,55€/L e 0,80€/L), alle colonnine pubbliche la situazione è diversa: se non si fa ricorso ad app apposite, si può finire per pagare anche più di gasolio e benzina, mentre se si usano si paga circa quanto il diesel, o leggermente meno se si scelgono gli operatori più convenienti.
Per farsi un’idea, ecco un calcolo sui costi di percorrenza per alimentazione e su qual è effettivamente il punto di parità di costi tra le alimentazioni, cioè a che prezzi per litro o kWh i costi ogni 100km si equivalgono:
Diesel – consumo di 5,5L/100km (circa 18 km/L), prezzo gasolio 1,65€/L: (5,5L/100km) × (1,65€/L) = 9,1€/100km
Benzina – consumo di 7,1L/100km (circa 14 km/L), prezzo benzina 1,7€/L: (7,1L/100km) × (1,70€/L) = 12,1€/100km
GPL – consumo di 8,3L/100km (circa 12 km/L), Prezzo GPL 0,75€/L:(8,3L/100km) × (0,75€/L) = 6,2€/100km
Elettrico se ricaricato in colonnine pubbliche – consumo di 15kWh/100km, prezzo ricarica 0,55€/kWh: (15kWh/100km) × (0,55€/kWh) = 8,3€/100km
Elettrico se ricaricato a casa – consumo di 15kWh/100km, prezzo ricarica al netto di tasse e accise 0,20€/kWh:(15kWh/100km) × (0,20€/kWh) = 3€/100km
In viaggio, nella scelta di una colonnina di ricarica, è utile prendere in considerazione questi dati:
Punto di parità del prezzo di ricarica col diesel: (9,1€/100km) ÷ (15kWh/100km) = 0,61€/kWh
Punto di parità del prezzo di ricarica col benzina: (12,1€/100km) ÷ (15kWh/100km) = 0,81€/kWh
Punto di parità del prezzo di ricarica col GPL: (6,2€/100km) ÷ (15kWh/100km) = 0,41€/kWh
Quindi, se ad esempio carico in autostrada (Free to X) al prezzo di 0,63€/kWh, spendo leggermente di più rispetto a quanto spenderei col diesel per percorrere la stessa distanza (il punto di parità si alza in caso di consumi più alti).
Il costo della ricarica domestica con fotovoltaico non è 0€/kWh perché è aggiustato in base al prezzo medio annuo di vendita dell’energia prodotta se immessa in rete con ritiro dedicato (RID) con meccanismo del PO (prezzo zonale orario).
Dal confronto emerge come l’elettrico, a seconda dei casi, può oscillare tra l’essere il più conveniente in assoluto ed essere in linea con altre alimentazioni (nel caso di ricarica in alcune colonnine pubbliche): su rete Enel X con app ufficiale il costo è simile a quello della benzina, mentre sulla stessa rete con l’app terza EVDC il costo si abbassa a meno di quello del diesel. Con Electrip, la più economica delle reti veloci, il costo è inferiore a quello del GPL, mentre prendendo in considerazione la ricarica domestica non esistono alternative più convenienti.
Tutti i valori di consumi medi riportati sono riferiti a modelli di auto recenti di segmento medio nel ciclo misto.
Tutti i prezzi dei carburanti sono riferiti a tendenze di medio periodo.
I prezzi dell’elettricità con la ricarica a casa sono riferiti al prezzo del kWh di una offerta media per la fornitura domestica (mercato tutelato o offerta meno vantaggiosa nel mercato libero, dati ARERA II trimestre 2025), considerando tutti i costi variabili (dipendenti dal consumo effettivo, come materia energia, oneri di sistema variabili, accise e IVA) ed escludendo i costi fissi in bolletta, che vengono applicati a prescindere dal consumo.
La tariffa del kWh in colonnine pubbliche è il prezzo di ricarica in DC dei maggiori gestori italiani quando si utilizzano le app di ricarica più vantaggiose.
Il mondo delle app di ricarica: come caricare al miglior prezzo
Con i combustibili siamo abituati ad avere una rete di distribuzione estremamente capillare e variazioni di prezzo leggere tra diversi distributori: spesso l’opposto delle reti di colonnine di ricarica.
Caricare in colonnine di operatori diversi può comportare variazioni di prezzo notevoli: per la ricarica in DC, le tariffe oscillano tra gli 0,45-0,55€/kWh (con le app più economiche) e gli oltre 0,85€/kWh (quasi il doppio!). Tutto questo a causa delle modeste dimensioni e delle diverse dinamiche del mercato del settore, come l’ingente investimento iniziale e il basso tasso di utilizzo delle colonnine in Italia. Infatti, il prezzo di 0,55€/kWh proposto nell’esempio è tra i più bassi che si possano trovare in Italia in DC, ottenuto tramite app esterne e non tramite i servizi proprietari degli operatori.
Il prezzo praticato dai più grandi operatori – Enel X Way e Plenitude, rispettivamente di Enel ed Eni (controllate dallo Stato) è di circa 0,80€/kWh, anche se può diminuire a circa 0,55€/kWh con app diverse. Simili prezzi fanno arrivare i costi di percorrenza in elettrico anche fino al 50% in più rispetto al diesel…
Riguardo a questo “duopolio”, c’è chi sostiene che sia un cartello, mentre ciò che si sa per certo è che la rete di questi due operatori è di gran lunga la più capillare e quindi la più costosa da sviluppare e mantenere, cosa che spiegherebbe almeno in parte i prezzi più alti.
In Italia, i prezzi per la ricarica sono tra i più alti d’Europa. Per questo si è costretti a ricorrere a soluzioni alternative: l’uso di app in roaming (ovvero servizi che fanno soltanto da intermediari, senza una rete di ricarica proprietaria), che grazie ad accordi diretti con i grandi operatori riescono a spuntare prezzi migliori. Per trovare le app più convenienti è necessario informarsi online sui vari prezzi praticati da ogni operatore e aggiornarsi periodicamente, oppure utilizzare servizi di confronto tariffe, come quello di una nuova startup: TariffEV, nata proprio allo scopo di far risparmiare i possessori di auto elettriche quando devono ricaricare fuori casa. L’app ha interessanti funzionalità: confronto delle tariffe di ogni app al consumo e in abbonamento, una mappa coi punti di ricarica di tutti gli operatori, servizi di ricarica tra privati e colonnine sponsorizzate a prezzi più convenienti. Anche se simili servizi possono rendere meno impegnativa la ricerca delle migliori app di ricarica, si tratta comunque di operazioni che richiedono un certo impegno (tariffe e app più convenienti per ogni operatore cambiano spesso) e, soprattutto, competenze digitali e tempo che non tutti possiedono. L’accessibilità nella ricarica alle colonnine rimane purtroppo uno dei maggiori punti deboli dell’auto elettrica, in cui chi è più ferrato con la tecnologia (e ha la voglia di cercare in lungo e in largo i prezzi migliori, dovendo anche trovare un compromesso con le colonnine effettivamente presenti sul percorso) ottiene prezzi migliori, mentre chi ne è ignaro è costretto a pagare prezzi altissimi.

Interfaccia dell’app di TariffEV.
Anche in questo caso, però, va notato che questo fenomeno trova riscontro soprattutto in Italia, mentre in altri paesi europei, come Francia e Spagna, ci sono prezzi molto più bassi ma soprattutto uniformi, con possibilità anche di pagare con carta direttamente alla colonnina, rendendo l’intero processo più semplice e immediato.