Parla Aurora Baccioli, la nostra rappresentante (coordinatrice della Toscana ) che partecipa alle riunioni con il ministero dell’istruzione e del merito. Di cosa si è parlato nell’ultimo incontro e cosa c’è in cantiere (a cominciare dai cambiamenti all’esame di maturità)

E’ da quando è entrata alle superiori che si è messa a disposizione dei suoi compagni di scuola. “Mi piace parlare, ascoltare, e mi piace essere lo strumento per chi magari è più timido e ha difficoltà a misurarsi con gli adulti”. E così Aurora Baccioli, di Massa Carrara, quarto anno del liceo musicale, è diventata la coordinatrice delle consulte degli studenti di tutta la Toscana. E’ a lei, insomma, che dobbiamo rivolgerci per portare le nostre proposte sui tavoli che contano. Ed è lei che ogni due mesi, insieme ai coordinatori di tutte le altre regioni italiane, va a a Roma per discutere con il ministro dell’istruzione e del merito sui cambiamenti di cui la scuola italiana ha bisogno. L’ultimo incontro è stato l’11 dicembre.
Quali temi hai portato come rappresentante della Toscana?
L’incontro era solo per conoscerci, quindi svilupperemo meglio gli argomenti nel prossimo incontro di febbraio. Comunque ho parlato soprattutto della valorizzazione delle cariche di rappresentanza sostenute dagli studenti (dal rappresentante di classe al consiglio d’Istituto fino ai ruoli cittadini nella consulta e nel Parlamento regionale) riconoscendoli nel portfolio digitale.
Altri temi messi sul tavolo del ministro?
L’educazione finanziaria all’interno dell’educazione civica (ma anche qui avremmo voluto discuterne, pensando a un tema più collettivo e sociale e non solo quello individuale del proprio patrimonio), l’educazione stradale (il ministero vorrebbe dare crediti formativi a chi prenderà la patente), l’educazione dei professori al voto (quando ci sono le elezioni dei rappresentanti nelle scuole non ci sanno dare indicazioni chiare e univoche, eppure l’esercizio del voto è fondamentale), il miglioramento dei percorsi di Pcto, e un contatto più diretto con la dimensione europea delle rappresentanze studentesche. Poi ci ha chiesto di preparare le nostre proposte per eventuali modifiche all’esame di maturità.
Quale argomento avresti voluto portare di cui invece non è stato possibile parlare?
La modifica dei programmi ministeriali, un obiettivo forse utopistico ma molto sentito dagli studenti. Ci dicono infatti che la scuola dovrebbe sviluppare il senso critico dei ragazzi, ma come facciamo se gli avvenimenti più importanti degli ultimi anni non vengono mai affrontati? Finisce che poi ci informiamo con la Tv e Internet e magari davvero rischiamo l’indottrinamento
Quali materie dovrebbero essere aggiornate?
Tutte quelle umanistiche, secondo noi. Non solo la Storia, che è ovvio, ma pensiamo anche alla letteratura, alla storia dell’arte, alla filosofia: possibile che non si studi niente di quello che è stato prodotto negli ultimi decenni?

Insomma sei soddisfatta o no dell’incontro?
Purtroppo ha preso una piega un po’ strana dopo che una coordinatrice regionale ha detto di non condividere il Ddl sulla bocciatura automatica con il 5 in condotta. Il ministro ha replicato dicendo “ragazzi, non fate politica”.
E tu cosa ne pensi?
Sono contraria anche io. Sto a Carrara, dove tutto ruota intorno al lavoro con il marmo, e ci sono molti ragazzi che tendono ad abbandonare la scuola per andare a lavorare. Se qualcuno di loro è bravo a scuola e però ha un 5 in condotta, probabilmente ha un problema, magari familiare, o di altro genere, e quindi va aiutato, non bocciato.
Ogni quanto vi dovreste incontrare con il ministro?
Ogni due mesi, e lui ha promesso di rispettare le scadenze.
E’ vero che hai citato la testata degli studenti toscani, Generazione News?
Si certo, ho detto che è un’esperienza nuova, molto importante, e che ci farebbe piacere se il ministro della pubblica istruzione lo seguisse
Dell’educazione affettiva avete parlato?
Sì, abbiamo chiesto di pensare a un vero e proprio percorso durante il ciclo scolastico, ma il ministro ha replicato che attraverso la Fondazione Cecchettin verranno trasmesse delle linee guida per la formazione dei professori.
Quali professori?
Chiederemo che a occuparsene siano degli psicologi, professionisti preparati, altrimenti può capitare il professore adatto ma anche quello meno adatto a trattare questi argomenti con i ragazzi.
Ma tu come fai a studiare e a fare tutti questi incontri, a occuparti di così tante cose?
Dopo 4 anni di rappresentanza a vari livelli, ho imparato ad organizzarmi. Ho molta passione. Ho sempre avuto la voglia di impegnarmi per cambiare le cose che non vanno, e mentre la politica dei partiti ha dinamiche che non mi piacciono, qui è tutto molto limpido e trasparente, mi trovo a mio agio e mi sento utile.
Ecco il comunicato del ministro: