di Edoardo Vianello
Il tour dei Diaframma (il gruppo fiorentino fra i pionieri del post-punk) per festeggiare i 40 anni da Siberia, l’album considerato ancora oggi una pietra miliare del genere
Nel dicembre del 1984 i Diaframma pubblicano il loro primo album, Siberia. Il gruppo fiorentino è tra i pionieri italiani del movimento post-punk e delle atmosfere dark e cupe che ricordano molto quelle dei Joy Division e dei Cure, in particolare quelle dei primi album d’inizio anni ‘80 (Seventeen Seconds, Faith e Pornography). Nel panorama new-wave italiano Siberia è ancora oggi considerato un punto di riferimento e una pietra miliare del genere.
La voce di Miro Sassolini riempie le canzoni con il suo tono potente e rimbombante, ma ancora prima, già dalla title track, ad impostare il sound cupo e freddo ci pensano già basso (Leandro Cicchi), batteria (Gianni Cicchi) e chitarra riverberata ed echeggiante (Federico Fiumani). L’atmosfera di Neogrigio è spettrale, mentre subito dopo in Impronte si percepisce un senso di nostalgia e malinconia per qualcuno che non è più vicino, impersonificato in un lampo “che sopravvive in un sogno”. La linea di basso entra e fa da colonna portante in Delorenzo: tristezza, paura della fine e fretta di lasciare qualcosa. Specchi d’acqua ci racconta di un passato sofferente, che è ancora dentro i ricordi vividi. Una parte vuole scappare per sempre da quel posto mentre l’altra lo trattiene, come attratto da una calamita (forse un trauma).
Il freddo dell’inverno si diffonde durante tutto l’ascolto e avvolge il corpo di sconforto e oscurità. Il tempo rallenta, la voce alimenta il passo lento delle canzoni che creano un’atmosfera intensa ma afflitta e oppressiva. I testi sono pieni di simbolismi, con elementi come la casa e le voci che si presentano ciclicamente nel disco. Dalle melodie della chitarra si diffonde il gelo dentro l’abitazione e nelle sue stanze vuote; l’alienazione da tutto ciò che è oltre le mura è insistente e ostinata.
Con fare pascoliano, la casa sembra essere un posto sicuro per ripararsi dal freddo e dall’esterno, ma allo stesso tempo è un recinto invalicabile che separa dal resto del mondo. La solitudine domina sul panorama arido e ostile descritto dai Diaframma in Siberia, che risulta un grande album di debutto destinato a diventare una base fondante per tutti gli artisti new-wave italiani.
Segnalo infine il tour dei Diaframma per i 40 anni proprio di Siberia (stavolta con la voce di Fiumani) che ancora oggi rievoca le stesse sensazioni che si provavano all’uscita e che le faranno provare, forti come non mai, a chi questo disco lo sentirà per la prima volta.
L'autrice / autore
Vivo intrappolato in un circolo vizioso fatto di libri, fumetti e cinema. Cerco ispirazioni nella storia della politica e nella politica dentro la Storia. Per i problemi più grandi di me, mi affido alla Filosofia.
Livorno