Arancia Meccanica: il fascino della violenza

Un libro difficile da dimenticare, sconcertante e assolutamente crudo. Nel bene e nel male, violentemente impressionante.

di Edoardo Vianello

Scritto e pubblicato nel 1962 da Anthony Burgess,”Arancia meccanica” racconta la storia di un ragazzo, Alex Delarge, i cui interessi principali sono l’ultraviolenza, lo stupro e Beethoven. Lui e la sua banda di amici teppisti, chiamati droogs (in italiani i drughi), vagano per la città seminando paura, frequentando anche club dove abbonda il circolo della droga e della prostituzione. Nella società distopica raccontata da Burgess, adolescenti come Alex sono alienati dal mondo civile e la polizia viene continuamente allertata dai cittadini aggrediti. Ad un certo punto, la vita del protagonista riceverà un punto di svolta che lo cambierà per sempre. 

Questo libro affronta vari argomenti, come la crudeltà delle carceri e la prepotenza dello Stato, la psicologia adolescenziale, la violenza innata e soprattutto la scelta tra Bene e Male. Il libero arbitrio è un argomento che può risultare scontato e anche banale, ma in questo libro è messo alla prova, confrontando la malvagità e la bontà non come opposti ma come simili, affini. Un dettaglio fondamentale del testo è l’incredibile lessico che Alex usa insieme ai suoi amici per dialogare: è così stravagante e anormale che nelle ultime pagine del libro è stato riservato un glossario per comprendere meglio i significati di tutti i neologismi della lingua Nadsat, slang artistico influenzato dalla lingua russa inventato dall’autore. 

Il finale è poi diviso in due, data l’indecisione sulla scelta dello scrittore britannico.  

A risolvere il dilemma dell’epilogo ha pensato Stanley Kubrick, che delle due conclusioni ha scelto non sorprendentemente la più impressionante e significativa, dando vita ad uno dei film più iconici, criticati, censurati e amati nella storia del cinema, basandosi proprio sul racconto di Burgess. 

Che cos’è che Dio vuole? Dio vuole il bene o la scelta del bene? Un uomo che sceglie il male è forse in qualche modo migliore di un uomo cui é stato imposto il bene?”

Edoardo Vianello 

L'autrice / autore

Vivo intrappolato in un circolo vizioso fatto di libri, fumetti e cinema. Cerco ispirazioni nella storia della politica e nella politica dentro la Storia. Per i problemi più grandi di me, mi affido alla Filosofia.

Livorno