Auto elettrica on the road

Il mio reportage del viaggio in Francia con una macchina elettrica: dati, costi, vantaggi e svantaggi di un tour molto particolare

Negli ultimi anni, per trovare un’alternativa alle inquinanti macchine a benzina e a diesel, l’immagine della macchina elettrica è emersa sempre di più nelle nostre vite. Ognuno ha un’opinione a riguardo, dalle più favorevoli a quelle un po’ più scettiche, magari per i prezzi (sia della macchina che dell’energia), a causa di qualche notizia poco fondata o semplicemente per pigrizia e abitudine. 

Nell’agosto 2023 ho avuto il piacere di fare un lungo road trip per tutta la Francia con la macchina elettrica dei miei genitori e, grazie alla grande pazienza e abilità tecnologica di mio padre, sono riuscita a mettere insieme tutti i dati sul viaggio. Questo articolo, con l’aiuto dei dati raccolti, mira a mostrare come una lunga vacanza su ruote è più che possibile con una macchina elettrica, oltre a mostrarne sia i lati positivi che quelli negativi.

Partiamo subito con il primo giorno, il 7 agosto, quando io e i miei partiamo da Arezzo con il 94% di carica. Viaggiamo per circa tre ore, precisamente 294 km, e arriviamo ad Arda Est per la prima tappa con il 24% di batteria; carichiamo la macchina per 39 minuti, portando la batteria al 95% e spendendo €16.42. Il viaggio procede con un’altra ricarica di 45 minuti costata €22, e dopo molte infinite ore di viaggio arriviamo con il 19% a Mâcon, dove carichiamo la macchina altri 37 minuti al prezzo di €19.24. Si conclude così il primo giorno, lasciandoci alle spalle quasi dieci ore di strade poco trafficate (tranne la coda da incubo al Monte Bianco, che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico) e avendo speso in totale €55.66 di ricarica per viaggiare ben 854 km.

Il secondo giorno viaggiamo altre 5 ore e 40 minuti circa e ricarichiamo l’auto tre volte: la prima a Bourges per 25 minuti, la seconda a Chambray-lès-Tours per altri 31 minuti, e infine a Nantes, la tappa finale, dove carichiamo per quasi 4 ore (mentre noi ci prendevamo tutto il tempo per visitare la città e mangiare crepes) a una potenza molto bassa, portando la batteria dal 29% al 46%. Abbiamo dunque percorso ben 665 km e speso €27.91 di ricarica.

Il giorno seguente ci spostiamo da Nantes a Vannes, percorrendo 222 km e spendendo €26, mentre il 10 agosto, stando a Vannes e nei dintorni, viaggiamo per 232 km senza spendere niente con l’unica ricarica (durata quasi 4 ore) grazie a una promozione con laquale pagavamo il parcheggio ma non la ricarica.

il giorno 11 agosto ci spostiamo da Vannes a Quimper e percorriamo 168 km, spendendo in totale €17.63 nelle due tappe durante il tragitto; il 12 agosto, invece, girovaghiamo per 125 km nei dintorni di Quimper e spendiamo €10.07 per ricaricare la macchina per poco più di 2 ore la sera dopo il ritorno. Stessa situazione il 13 e il 14, in cui percorriamo rispettivamente 123 km e 210 km, con una spesa di €27.41 per un totale di tre ricariche, una da 2 ore, una da 40 minuti e un’ultima da 3 ore e mezza.

La mattina del 15 agosto ci spostiamo da Quimper a Saint Malo, una bellissima cittadina sull’oceano, e, per un totale di 379 km circa, ricarichiamo 25 minuti a Paimpol e altri 17 minuti a Langueux, spendendo €22.30; infine carichiamo per tutta la notte la macchina con la colonnina fornitaci dal proprietario dell’appartamento in cui alloggiavamo, permettendoci di non spendere ulteriormente. Dal 16 al 18 agosto viaggiamo nelle cittadine che circondano Saint Malo, e in tre giorni percorriamo 214 km, meno rispetto al nostro solito, caricando sempre nel garage dell’appartamento tranne una ricarica di 3 ore a Dinan, costataci €3.48.

Riprendiamo il viaggio il 19 agosto e carichiamo la macchina per un’ora (sempre con la colonnina in garage) prima di partire. Il percorso è lungo 252 km e ci porta fino a Caen, con una tappa a Bayeux a vedere il meraviglioso arazzo e un magnifico spettacolo di luci sulla cattedrale dell’amabile cittadina. Passiamo la notte a Caen, dove restiamo per un’altra notte dopo aver percorso 128 km, caricando la macchina a Saint-Contest per 55 minuti, spendendo €21.

Il giorno dopo, il 21 agosto, percorriamo 136 km per spostarci da Caen a Étretat, una cittadina sulla Manica un po’ turistica ma con una spiaggia sassosa dal panorama mozzafiato che potreste aver visto negli sfondi di Windows, stavolta spendendo €9 per una ricarica di 25 minuti. 

Dopo la seconda notte a Étretat (alloggiando al singolare Detective Hotel, in particolare nella stanza dedicata a Magnum P.I.), risaliamo in macchina e ripartiamo per la penultima tappa del nostro viaggio, ovvero Parigi, che non potevamo assolutamente saltare. Il viaggio dura solo un’ora e arriviamo a Parigi dopo 33 km. Per la prima volta in tutta la vacanza, ci troviamo nel traffico caotico della metropoli, in cui, devo ammettere, orientarsi non era semplice. Preferendo muoverci con i mezzi pubblici senza entrare nel groviglio di strade parigine con limite di 30 Km/h riprendiamo la macchina solo il 27 per andare a Disneyland Paris. Percorriamo 92 km andata e ritorno e facciamo lo stesso tragitto anche il 28 agosto, per poter vedere anche la nuova parte del parco (che, nonostante sia stato davvero bellissimo e divertente, ci ha completamente privato delle nostre energie) e, tornati a casa, ricarichiamo la macchina per mezz’ora, portandola dal 45% al 91% di batteria.

Ci lasciamo la luminosa Parigi alle spalle il 29 agosto, viaggiamo per ben 568 km con tre tappe di 22, 33 e 26 minuti a vari supercharger Tesla che quel giorno, in onore del decimo anniversario di apertura della rete degli stessi supercharger, Elon Musk aveva reso gratis per un’unica giornata. Arriviamo nella cittadina alpina di Annecy, dove facciamo due passi e mangiamo le ultime crepes della vacanza. 

Il giorno dopo ripartiamo per tornare una volta per tutte in Italia. A causa delle abbondanti piogge, il passo Frejus, che collega la nostra penisola alla Francia, era stato chiuso ai camion, costretti a passare quindi dal Monte Bianco, creando una coda ancora più lunga di quella trovata all’andata: abbiamo dunque deciso di allungare un po’ il viaggio passando proprio dal Frejus, ed è stata un’ottima scelta, perché le strade erano libere e tranquille, rendendo il nostro viaggio piacevole (senza contare il bellissimo panorama delle Alpi francesi). In 8.10 ore di viaggio, ovvero 762 km totali, ci siamo fermati per un quarto d’ora a San Giovanni di Moriana, per altri 16 minuti a Moncalieri e infine per mezz’ora a Parma, pagando in totale €37.70 di ricarica.

In conclusione, in questa vacanza di circa un mese abbiamo percorso in tutto 5257.208 km con una spesa totale di €270.67 per ricaricare la batteria della macchina. Impostando le dovute proporzioni, per un’auto a benzina che consuma un litro ogni 20 km, percorrendo questa stessa distanza, la spesa equivale a circa €473, considerando la benzina al prezzo di €1,8 al litro. Inoltre, in media abbiamo speso €5 ogni 100 km, mentre un’auto a benzina ne avrebbe spesi €9. Non si può negare che, in fatto di “combustibile”, una macchina elettrica è molto più economica di una a benzina, oltre a non emettere gas nocivi.

Durante il viaggio, non abbiamo mai riscontrato grandi problemi. Qualche parcheggio era un vero e proprio labirinto e abbiamo perso un po’ di tempo per capire come funzionassero alcune colonnine, ma questo si riduce a un paio di casi isolati.

 Uno dei maggiori pregi di una macchina elettrica, considerato però da molti un difetto, è quanto sia silenziosa. Soprattutto quando si viaggia in strade secondarie o immerse nella natura, il silenzio che c’è intorno rende il viaggio molto più piacevole e rilassato. Per i più amanti del motore e del suo rumore questa è di sicuro un’enorme perdita, ma molti ingegneri ci stanno già lavorando.

Le auto elettriche, inoltre, forniscono una grande libertà riguardo alle tempistiche di ricarica. Si può infatti scegliere se ricaricare alle colonnine veloci in massimo mezz’ora (se la macchina è totalmente scarica, a volte bastano solo dieci minuti) o se fare con più calma, approfittando del tempo concesso per visitare paesini e città nei dintorni; se si preferisce, si può anche lasciare la macchina in carica durante la notte, assicurandosi un posto auto. 

Il problema maggiore, se non l’unico, è l’impossibilità di percorrere grandi distanze senza una pianificazione. Prima di una vacanza è infatti fondamentale preparare un percorso e magari un paio di alternative per non rischiare di rimanere a piedi, soprattutto in Paesi come l’Italia in cui le colonnine e le auto elettriche non sono molto comuni; già in Francia il problema è meno grave, poiché in moltissimi distributori di benzina sono stati creati anche degli spazi per le auto elettriche, con slot di ricarica e colonnine. Questo è comunque un problema facilmente risolvibile, poiché esistono molte app e siti internet che aiutano a creare un itinerario in base ai dati inseriti dall’utente, come ABRP – A Better Routeplanner, e altre che segnalano la posizione di varie colonnine, tra cui Next Charge, Enel X e Be Charge.

In conclusione, nonostante le macchine elettriche siano più economiche di quelle classiche a benzina, molti preferiscono non acquistarle perché viaggiare è più complicato da gestire, e quindi per pura pigrizia, o per disinformazione (girano molte fake news a riguardo). Nel mondo in cui viviamo oggi, però, è vitale cercare di ridurre la propria carbon footprint e la macchina elettrica è un buon modo per iniziare. 

Ambra Chiodini

Presentazione:

L'autrice / autore

Nerd patentata, passo le giornate a leggere, scrivere e guardare serie tv di cui nessuno ha mai sentito parlare. Mi piace definirmi genio incompreso, ma sono semplicemente un ammasso caotico di pensieri scoordinati; sogno fin troppo ad occhi aperti e sono una massima esperta in overthinking inutile.