La scuola-cantiere

L’incredibile stituazione in cui si sono trovati gli studenti in una scuola toscana (Orbetello). Ma quante scuole cadono a pezzi? Raccontateci come vivete le ore di lezione nei vostri plessi scolastici

15 Settembre, l’estate è finita e si torna sui libri. Il ritorno a scuola però porta soprattutto cose positive, come rivedere amici, appassionarsi alle materie e formarsi come persone e cittadini. 

Per ragazzi di molte scuole, invece, il ritorno a scuola significa andare in luoghi in condizioni pietose e spesso pericolosi, è questo il caso dei ragazzi di Orbetello(GR), che, scaraventati senza preavviso in un plesso diverso da quello a cui erano abituati, si sono ritrovati in un vero e proprio cantiere.

Il primo giorno i ragazzi fanno la conoscenza degli operai con cui dovranno condividere la scuola per mesi e si trovano a respirare la polvere dei calcinacci che ricopre le classi. I ragazzi asmatici stanno male e quelli “sani” tornano a casa con emicranie per l’aria viziata e i vestiti ricoperti da uno strato di polvere. 

I ragazzi scioperano ma la situazione cambia poco, anzi peggiora a causa dei forti rumori degli operai che non ascoltano le direttive dei fiduciari che gli chiedono di non lavorare durante le ore di lezione. 

La situazione degenera ancora, a causa dei continui danni provocati dai lavori, che rendono le classi non a norma, gli studenti sono quindi spostati settimanalmente di classe in classe per provare a schivare le insidie infrastrutturali. 

Una mattina i ragazzi entrano a scuola e si ritrovano in un lago: il giorno prima infatti gli operai avevano danneggiato un termosifone cercando di ripararlo, questo termosifone, durante la notte, ha cominciato a perdere acqua, che si è accumulata creando uno strato di svariati centimetri di acqua.

Dopo aver riparato i danni i ragazzi tornano a scuola e, ormai abituati ai rumori e agli operai, tutto sembra normale, finché durante una mattina di maltempo, nelle ore di lezione, si spalanca una finestra sigillata colpendo un ragazzo seduto che ascoltava la lezione. Il ragazzo, bravo e fortunato a ripararsi la testa con il braccio, ha riscontrato un taglio.

Ovviamente gli altri ragazzi, mostrando solidarietà, hanno cercato di contattare la dirigente, chiedendole anche gli atti della messa in sicurezza dell’aula e della finestra, atti che però sono risultati introvabili. 

Purtroppo non sono questi gli unici problemi che il liceo di Orbetello ha subito, ma pensiamo che continuare ad elencare le problematiche non serva a nulla: la cosa grave è che i ragazzi non si sentono più sicuri tra le mura scolastiche in cui devono passare cinque giorni alla settimana intere mattinate per nove dei dodici mesi dell’anno.

Orbetello è una delle tantissime scuole in tutta la Toscana e in tutta l’Italia colpita da gravissimi problemi infrastrutturali. Vorremmo quindi lanciare un appello e chiedere sicurezza e tranquillità per i ragazzi, che non possono andare a scuola col rischio di farsi male o di vivere quello che è il loro dovere come un pericolo.

E.C.

L'autrice / autore