Ecosum: la startup fondata da ragazzi fiorentini che realizza merchandising per gli studenti con capi ecosostenibili
di Mariachiara Arcolini
Ecosum nasce dall’unione della realizzazione di capi certificati (tenendo conto dei materiali e di come vengono realizzati i prodotti) e del mondo delle scuole superiori. Il nome infatti, con due latinismi al suo interno, econ e sum, rispecchia l’ideale di unire la sostenibilità e un progetto che coinvolga gli studenti. L’idea di aprire la startup è arrivata durante il periodo della prima pandemia, quando Leonardo e il suo socio si sono presi del tempo per confrontarsi con varie idee ed è venuta fuori la trovata di produrre merchandising scolastico ecosostenibile, notando come chi operava nel settore prestava poca importanza all’ambiente. I capi realizzati hanno tutti diverse caratteristiche, i loro principali prodotti sono la felpa, che riprende la hoodie americana, realizzata con cotone 50% riciclato e poliestere 50% riciclato, e la t-shirt realizzata con materiale organico senza l’utilizzo di pesticidi; ovviamente al variare del capo vengono utilizzati materiali diversi.

“Siamo il riflesso di una generazione che abbraccia il cambiamento e riconosce la necessità di una trasformazione radicale per garantire un futuro sostenibile”, si legge nella loro pagina di presentazione sul sito. L’obiettivo è quello di abbassare le differenze sociali all’interno delle scuole e di sensibilizzare gli alunni sui temi sociali attuali, perché senza il presente non abbiamo neanche un futuro. La grafica è studiata da un team che cerca di realizzare le idee che arrivano dagli studenti, in base alle loro preferenze e mantenendo sempre gli ideali della startup, con una comunicazione fresca e diretta.
Lo stimolo ad acquistare questo brand ha un focus sulla diversità: possedere un prodotto certificato e prodotto con materiali differenti da quelli in commercio. Nello stesso tempo si punta a un acquisto consapevole spiegando che stiamo comprando un capo a cui hanno lavorato diverse persone e con una produzione eco, diversamente da come accade nel fast fashion. Il rapporto qualità prezzo è altamente accessibile, considerando la produzione alle spalle.
Durante l’intervista mi sono chiesta se ci fosse una persona che si assicura che la produzione e tutto quello che segue sia eco-sostenibile, e Leonardo mi ha spiegato che è davvero difficile, quasi impossibile, entrare dentro le filiere: è discrezione (e responsabilità) dell’azienda fornire un tagliando deve certifica l’ecosostenibilità del capo.
Dentro la startup ognuno ha il proprio ruolo: reparto produzione, comunicazione e grafica, commerciale,
ricerca dei materiali, partner e fornitori, logistica. I reparti sono tanti, tutti legati tra loro e ognuno è specializzato nel proprio campo. Nel corso del tempo, grazie anche ai fornitori e partner che hanno raccontato la loro esperienza e alle conoscenze dei vari lavoratori, il brand si è evoluto sempre di più ed è in continua crescita.
L'autrice / autore
Vivo la mia vita con il naso tra i libri e le riviste di moda. Grazie al Diavolo veste Prada ho trovato la mia dimensione: il giornalismo di moda; quello che solo a guardare una copertina di una rivista senti il suono di scatti fotografici, tacchi e profumo Chanel N°5


